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Visualizzazione dei post da maggio, 2010

Afghanistan/ La ritorsione degli alpini contro i talebani

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Hanno asciugato le lacrime per i commilitoni morti nell'attentato del 17 maggio, poi prima dell'alba sono passati all'azione. Alpini paracadutisti, accompagnati da marines americani e commandos afgani, hanno attaccato un accampamento talebano non lontano da Bala Murghab, nella stessa zona dove era scattata la trappola contro il convoglio italiano. Poi è intervenuta l'aviazione statunitense, che ha colpito i miliziani fondamentalisti in fuga. E' quanto riferisce il settimanale L'Espresso in un articolo del numero che andrà in edicola venerdì. L'operazione è stata condotta il 18 maggio nel massimo segreto. L'autorizzazione sarebbe venuta direttamente dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. L'unica traccia è apparsa nel bollettino del comando americano che coordina le operazioni aeree in Afghanistan, sempre loquace nel descrivere i raid in aiuto degli alleati: "Un bombardiere B1 Lancer ha sganciato ordigni di precisione contro postazioni nemich

Afghanistan, arrestati presunti colpevoli morte 007 italiano

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KABUL - I servizi di informazione afghani hanno annunciato oggi l'arresto di sette persone che sarebbero responsabili di numerosi cruenti attentati, fra cui quello spettacolare del 26 febbraio scorso nel centro di Kabul che è costato la vita a 16 persone, fra cui lo 007 italiano Pietro Antonio Colazzo. In una conferenza stampa, il portavoce del Dipartimento nazionale della sicurezza, Sayed Ansari, ha precisato che le persone sono state catturate nei giorni scorsi e che agivano "dietro ordini del 'governatore ombra' di Kabul, Daoud Shurkha", che sarebbe nascosto in Pakistan. Un altro degli attentati di cui i sette sarebbero responsabili, ha indicato Ansari, è quello che sei giorni fa è costato la vita nella capitale afghana a 18 persone, fra cui sei militari statunitensi ed uno canadese. Dopo aver precisato che fra gli arrestati vi è anche un insegnante, Ansari ha spiegato che "tutti sono stati addestrati nell'altro lato della frontiera (in Pakistan, ndr),

Afghanistan/ Buone condizioni per Scirè e Buonacucina

La frattura vertebrale riportata dal caporale Cristina Buonacucina è stata ricomposta dai medici dell'ospedale militare Rammstein con esito positivo, mentre per il caporal maggiore Gianfranco Scirè i medici del Genio hanno diagnosticato una frattura del piatto tibiale. Questo il sunto del bollettino medico dei due feriti in Afghanistan, diffuso oggi all'ospedale militare di Roma. "Scirè ha effettuato una Tac che ha messo in evidenza la frattura del piatto tibiale, prosegue gli accertamenti ed effettuerà un Artroscan per la valutazione del trattamento definito. È sereno, assistito da familiari e - si legge nel documento - le sue condizioni generali sono buone". Per quanto riguarda Buonacucina "è stata sottoposta a intervento di stabilizzazione per le vertebre fratturate e ha effettuato controlli per le altre fratture. Attualmente - recita il bollettino - le condizioni sono buone, gli arti hanno mantenuto la sensibilità e le capacità motorie". FONTI: VIRGILIO

La Russa: in Afghanistan non c'è una strategia mirata contro gli italiani

Domani arrivano in Italia le salme di Massimiliano Ramadù e Luigi Pascazio, i due alpini uccisi ieri in Afghanistan. Arriveranno all'aeroporto di Ciampino domani alle 9. Per giovedì sono previsti i funerali. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel corso dell'informativa urgente del Governo sul grave attentato in Afghanistan nel quale due militari italiani sono stati uccisi e altri due sono rimasti feriti. Secondo La Russa. Non c'è una strategia mirata contro gli italiani in Afghanistan: «Ieri ci sono stati infatti altri morti e ciò dimostra che non c'è pericolo per una componente, ma per tutto il contingente internazionale da parte di chi vuole impedire per la stabilizzazione del Paese». L'informativa si è svolta dinanzi a poco più di 100 deputati su 630. Le maggiori presenze fra le file dell'Udc e del Pd. Il ministro ha spiegato che un nucleo italiano specializzato in attività di investigazione sta raccogliendo elementi utili sulla qualità e

UCCISI IN AFGHANISTAN 2 ALPINI ITALIANI - FOTO / VIDEO - BOSSI: "ANDAR VIA E' FUGA"

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Due soldati italiani sono stati uccisi e altri due sono stati gravemente feriti in seguito ad un attacco subito nel nordest dell'Afghanistan. È quanto si apprende da fonti locali. quanto si è appreso quattro mezzi italiani erano diretti verso la località di Bala Murghab quando è esploso un ordigno rudimentale (ied) di quelli usati spesso per attacchi contro le forze internazionali in Afghanistan. Le due vittime dell'attentato di questa mattina a Bala Murghab, in Afghanistan, sono il sergente Massimiliano Ramadù di 33 anni, di Velletri (Roma) e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, di 25 anni, originario di Bitetto (Bari) e figlio di un poliziotto. Il padre del militare ha appreso la notizia in questura a Bari, dove era in servizio. È stato il questore di Bari, Giorgio Manari, ad accompagnare a casa Angelo Pascazio dopo che gli è stata comunicata la notizia della morte del figlio. Sovrintendente di polizia in servizio nell'Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (l'

Scontri Afghanistan,uccisi 30 talebani

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(ANSA) - KABUL, 15 MAG - Una trentina di talebani sono stati uccisi in Afghanistan le ultime 24 ore nell'ambito di operazioni militari afghane e internazionali.Riferendosi a un attacco ad un convoglio di autobotti nella zona di Ghazni la Difesa ha indicato che un reparto militare si e' subito recato sul posto uccidendo sei talebani. Poi nella provincia di Baghlan truppe afghane e Nato hanno ucciso altri nove talebani, ed anche due soldati sono morti, mentre altri 15 talebani sono stati uccisi in varie operazioni. FONTI: ANSA

Libano: esplosione in deposito armi Unifil, almeno sette feriti

Beirut, 12 mag. - (Adnkronos/Aki) - Sono almeno sette i militari francesi feriti in seguito a un'esplosione avvenuta in un deposito di armi in una base dell'Unifil nel sud del Libano. Lo riferiscono fonti della sicurezza locale citate dall'agenzia di stampa tedesca Dpa. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa libanese Elnashra citando fonti Unifil, uno dei feriti sarebbe grave, ma le sue condizioni sono giudicate stabili. La stessa agenzia, inoltre, riferisce che sono immediatamente scattate le indagini per verificare la natura dell'esplosione. FONTI: IL TEMPO

Libano/ La Russa:Italiani resteranno in Unifil finchè necessario

Ministro: Grazie a Beirut per collaborazione Beirut (Libano) 8 mag. (Apcom) - I militari italiani "rimarranno in Libano in ossequio al volere dell'Onu, nella missione Unifil, finchè sarà necessario, fintanto che l'organismo internazionale lo imporrà, lo vorrà": è quanto ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa al termine dell'incontro a Beirut con il suo omologo libanese Elias Murr. "In questo senso abbiamo avuto il ringraziamento del governo libanese, che a sua volta ringraziamo per la grande collaborazione tra i nostri militari e le forze armate locali, collaborazione che è alla base della missione Unifil", ha precisato il ministro. FONTI: APCOM

Unifil, “orgoglio dell'Europa”

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Una delegazione del partito popolare europeo ha visitato le forze militari delle Nazioni Unite in Libano. Il vicepresidente del partito popolare europeo (Ppe), Vito Bonsignore, ha visitato insieme a una vasta delegazione del gruppo parlamentare di Strasburgo la forza internazionale delle Nazione Unite in Libano, l'Unifil. Dei trentuno paesi che prendono parte alla missione, tredici sono stati membri dell'Unione europea e l'Italia, con i suoi oltre duemila militari, è presente con il contingente più numeroso. “Esprimo la mia personale ammirazione e quella di tutto il gruppo popolare – ha detto Bonsignore dinanzi agli ufficiali italiani – per la qualità e l'efficienza del vostro lavoro. Siete l'orgoglio dell'Europa e dell'Italia”. Con questo viaggio, il primo della presidenza del Ppe in Libano, “vogliamo portare il nostro sostegno a tutti gli uomini e le donne impegnati in questa difficile missione di pace”. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto l'europarl

Completata la riduzione dei caschi blu italiani in Libano

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Meno truppe ma anche meno costi infrastrutturali pur senza ridurre le componenti operative. Si è concluso in questi giorni il programma di ridimensionamento del contingente italiano schierato nel sud del Libano (missione Leonte) nell'ambito dell'operazione UNIFIL (United Nations Interim Mission in Lebanon) delle Nazioni Unite. Un piano che prese il via a inizio febbraio, dopo il rientro in Italia del generale Claudio Graziano che ha guidato per tre anni UNIFIL , 13 mila militari di 29 Paesi ora al comando del generale spagnolo Alberto Asarta. Negli ultimi quattro mesi le truppe italiani si sono ridotte da circa 2.400 a poco meno di 2 mila rimpatriando inizialmente i reparti e il personale assegnato al comando della missione Onu presso il quartier generale di Naqoura. Per i primi sei mesi dell'anno il Parlamento ha approvato una presenza media su base annuale di 1.900 militari, livello che verrà raggiunto nei prossimi giorni quando la Brigata Aeromobile Friuli terminerà i se