Afghanistan. Cordoglio e l'obbligo della memoria
E' la 35esima vittima italiana in Afghanistan. Ben 11 nel solo 2010. Una guerra iniziata il 7 ottobre 2001, che ha già provocato 50 mila morti
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Nonostante l'invio di massicci rinforzi e il lancio di 'grandi offensive', le truppe d'occupazione della missione Isaf stanno perdendo la guerra contro la resistenza afgana, ormai in controllo della maggior parte del paese e infiltrata in tutte le città, a partire da Kabul.
Questa situazione di stallo, accompagnata dal continuo aumento dei caduti occidentali, sta mettendo a dura prova la tenuta dell'alleanza militare atlantica (divenuta ormai la vera posta in gioco politica di questo conflitto), al punto che alcuni paesi hanno già effettuato (Olanda) o deciso (Canada) il ritiro dei propri contingenti.
Per uscire dall'imbarazzante pantano afgano, senza perdere il controllo del paese, Usa e Nato hanno programmato una 'exit strategy' parziale, che prevede l'afganizzazione del conflitto con il ritiro graduale, entro il 2014, delle truppe alleate da combattimento, pur mantenendo stabilmente nel paese basi e uomini con funzioni di supporto e addestramento alle forze armate locali. Il tutto accompagnato da un processo di riconciliazione con i talebani, affidato al presidente afgano Hamid Karzai e al Pakistan.
FONTI: AGENZIAMI.IT
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