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Visualizzazione dei post da luglio, 2010

Trappola dei talebani Due nostri soldati uccisi in Afghanistan

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Il loro motto è "Fino alla fine", ma gli uomini del 32° genio guastatori di Torino non si aspettavano certo una missione afghana tanto nefasta. I primi due caduti li avevano lasciati sul campo il 17 maggio quando un ordigno esplosivo aveva dilaniato il sergente maggiore Massimiliano Ramadù e il caporal maggiore Luigi Pascazio. Ieri è successo di nuovo. Un'altra trappola esplosiva ha ucciso un sottufficiale e un caporal maggiore di un gruppo Iedd (Improvised Explosive Device Disposal) del 32° genio chiamati a bonificare la strada dove era stato individuato l'ordigno. Ma stavolta si trattava di un'esca studiata per trarre in inganno la squadra e colpirla con un secondo ordigno nascosto nelle vicinanze . A Herat alle 20 di ieri sera ora italiana le bocche sono ancora cucite perché la dinamica dell'incidente è ancora assai poco chiara e "perchè, - come spiega a "Il Giornale" il Maggiore Mario Renna, portavoce del comando, - "le due salme non so

Afghanistan, suicida un soldato italiano

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Lavorava all'aeroporto, era da poco tornato dall'Italia MILANO - Un militare del contingente italiano in Afghanistan si è tolto la vita con un colpo di arma da fuoco nel suo ufficio presso l'aeroporto di Kabul. Non si conoscono allo stato le ragioni che hanno indotto il militare italiano a togliersi la vita: sull'episodio sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri della polizia militare. L'uomo, di cui non sono state fornite le generalità, era tornato da poco da una licenza in Italia e prestava servizio da alcuni mesi a Kabul, dove è di stanza un piccolo contingente italiano che supporta il comando della missione Isaf della Nato. LE VITTIME - Con quello suicidatosi oggi a Kabul, sale a 26 il numero dei militari italiani morti in Afghanistan dall'inizio della missione, nel 2004. Di questi la maggioranza è rimasta vittima di attentati, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore. Il suicidio di oggi è il primo caso. FONTI: CORRIERE.IT

AFGHANISTAN: LA RUSSA, CORDOGLIO PER MORTE SOLDATO DANESE

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(ASCA) - Roma, 22 lug - ''A nome delle Forze Armate italiane e mio personale, le esprimo le mie condoglianze e le piu' sincere espressioni di partecipazione e solidarieta' per il lutto che ha colpito il suo Paese, con la morte del soldato e il ferimento di un altro per l'esplosione di un ordigno al passaggio del loro convoglio nella provincia di Helmand, in Afghanistan''. Il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, appresa la notizia del tragico attentato in Afghanistan, che ha coinvolto militari delle Forze Armate danesi, ha inviato al Ministro della Difesa della Danimarca, Gitte Lillelund Bech, una lettera nella quale ha espresso la vicinanza del governo italiano. ''Conosco bene i sentimenti che si provano in questi tristi momenti, avendo purtroppo anche l'Italia vissuto analoghe dolorose esperienze. - ha scritto La Russa al collega danese - La prego di far giungere le mie piu' sentite condoglianze anche alle famiglia della vittima e gli au

Nuovi concorsi riserva posti ex militari

Nuovi concorsi nella pagina ex-volontari di Radio Naia.

Afghanistan: 3.300 i militari italiani impegnati nel Paese/Scheda

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Roma, 16 lug. - (Adbnkronos/Aki) - Sono circa 3.300 i militari italiani attualmente dispiegati in Afghanistan, per la maggior parte nella zona occidentale di Herat, dove stamani all'esterno di Camp Arena e' esplosa un'autobomba, provocando il ferimento di tre poliziotti afghani. A Kabul si trova solo una piccola quota di soldati. L'obiettivo entro la fine dell'anno, nell'ambito del 'surge', e' avere nel Paese circa quattromila soldati italiani. Sotto comando italiano e' il Regional Command West (Rc-W) di Herat, guidato dal 20 aprile 2010 dal generale di brigata Claudio Berto. La zona sotto responsabilita' italiana e' l'ampia regione che si estende sulle quattro province di Herat, Badghis, Ghowr e Farah. I tre militari italiani rimasti feriti oggi in uno scontro a fuoco con gli insorti si trovavano nella zona di Bala Murghab, nella provincia di Baghdis, l'area dove e' operativa la Task Force North. La componente principale dell

Iran. Ahmadinejad: "Esistono differenze d'opinione interne"

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Il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, ha ammesso oggi che in Iran vi sono "differenze d'opinione", anche se ha affermato che il popolo iraniano resisterà al nemico "come un sol corpo". Dopo le contestate presidenziali dello scorso anno che lo videro rieletto, Ahmadinejad, come gli altri dirigenti di Teheran, addebitò ad un complotto di potenze straniere le proteste che seguirono, con le più grandi manifestazioni di piazza nella storia della Repubblica islamica. Ma con le parole pronunciate oggi, durante un discorso trasmesso in diretta dalla televisione di Stato, il presidente è sembrato accettare l'esistenza di un'opposizione interna. "La nazione iraniana - ha detto Ahmadinejad inaugurando un progetto industriale nella città di Qazvin - è come una famiglia. È naturale che tra padre, madre, figlio e figlia ci possano essere differenze d'opinione". Tuttavia, ha aggiunto il presidente rivolgendosi agli Usa e alle altre potenze occidenta

Medvedev: l'Iran vicino all'atomica

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Mosca abbandona definitivamente l'Iran al suo destino in cambio di maggiori «alleanze per la modernizzazione soprattutto con Germania, Francia e Italia, Unione europea e in generale e Stati Uniti». Un messaggio diretto e senza mezzi termini, che rilancia con forza e chiarezza strategica la necessità del Cremlino di accrescere gli investimenti stranieri (che dal collasso dell'Unione sovietica ad oggi hanno totalizzato appena quota 265 miliardi di dollari) e mettere in soffitta l'alleanza un tempo privilegiata con l'Iran, che potrebbe danneggiare i suoi rapporti con l'Occidente. Mosca dunque ieri ha scelto di buttare a mare la corsa atomica degli ayatollah in cambio di maggiori legami con l'Occidente e la sua preziosa tecnologia. Ieri la Russia ha addirittura attaccato Teheran e il suo programma atomico, dopo che nei mesi scorsi aveva rinviato l'avvio della centrale atomica di Busher, congelato la vendita dei missili SS-300 e approvato le sanzioni in sede di

Kamikaze in Pakistan: 65 morti, cento i feriti

L'attentato è avvenuto nel distretto del Mohmand, nel nordest del Paese, vicino al confine con l'Afghanistan. Un uomo, a bordo di una moto, si è fatto esplodere davanti a un ufficio dove era in corso la distribuzione di sedie a rotelle per handicappati. Dal 2007 almeno 400 attentati dei talebani Islamabad - Sono almeno 65 le vittime e cento i feriti dopo lo scoppio di una bomba a Yakaghund, nel distretto di Mohmand, nord-est del Paese, non lontano dal confine con l'Afghanistan. L'attentato, messo a segno da un kamikaze, è solo l'ultimo di una lunga serie che, nelle ultime settimane, hanno causato numerosi morti. Il sospetto è che anche questo sia frutto dei talebani alleati ad al Qaeda, tenuto conto che il Mohmand è una delle roccaforti dei talebani pachistani. Dal 2007 si segnalano almeno 400 attentati - per la maggior parte suicidi -, a seguito dei quali sono morte 3450 persone. Kamikaze in moto Secondo le prime ricostruzioni pare che l'attentatore sia giun

Nuovi concorsi riserva posti ex militari

Nuovi concorsi nella pagina ex-volontari di Radio Naia.

Iran, giustiziati "nemici di Dio"

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Due uomini sono stati impiccati nella prigione iraniana di Zahedan perché riconosciuti colpevoli di una lunga serie di reati, tra i quali traffico di stupefacenti, sequestro di persona e rapina a mano armata. I due erano stati condannati alla pena capitale in quanto "nemici di Dio" e "corrotti sulla Terra" in base alla legge islamica. Sale così ad almeno 82 il numero delle sentenze capitali eseguite in Iran dall'inizio dell'anno. FONTI: TG COM

Afghanistan: ordigno contro blindato italiano, tutti illesi

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ROMA - Un blindato Lince del contingente italiano in Afghanistan è saltato oggi su un ordigno: illesi i quattro occupanti. L'attentato, riferiscono al quartier generale italiano, è avvenuto alle ore 21 locali, 5 chilometri a est della base della Task force centre di Shindand, a sud di Herat. Illesi i 4 militari a bordo del Lince, che ha resistito alla deflagrazione avvenuta lungo la strada che collega la Ring road - l'arteria che attraversa le principali città dell'Afghanistan - al villaggio di Jambaran, nella zona orientale del distretto di Shindand. Il veicolo stava svolgendo una pattuglia con un altro Lince e due cingolati Dardo nell'ambito di un'operazione che aveva già portato alla scoperta e alla neutralizzazione di due ordigni rudimentali grazie alla segnalazione della popolazione civile di Adraskan e Shindand. Gli ordigni ritrovati erano stati fatti brillare sul posto dagli specialisti del Genio in modo da non causare danni alla popolazione civile e all'

Attenti: il Pakistan si stringe all’Iran (e forse alla Cina…)

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Negli ultimi giorni abbiamo parlato di Iran e di Afghanistan, ma per completare il quadro strategico in quest’area è più che mai opportuno parlare di Pakistan. Qualche giorno fa il regime di Islamabad ha firmato l’accordo per costruire un gasdotto con l’Iran, gasdotto che molto probabilmente finirà in Cina, come ha osservato Enrica Garzilli, attentissima osservatrice di vicende asiatiche. Gli Usa hanno tentato di far desistere il proprio alleato, il quale però non li ha ascoltati. Lo stesso Pakistan ha deciso di mettere sotto sorveglianza siti come Google, Yahoo e Youtube, che rischiano la chiusura per diffusione di contenuti antisilamici. Proprio quel Pakistan che continua a lasciare la briglia sciolta ai talebani… I segnali sono inquietanti per gli americani, che però non possono permettersi di perdere questo alleato, sia per ragioni strategiche, sia perché dotato dell’arma nucleare. Che farà Obama per rimediare a una situazione che chiaramente gli è sfuggita di mano? Forse non è un