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Visualizzazione dei post da 2013

Siria: pronti a guerra mondiale. Putin: senza Onu "è aggressione"

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Cameron: altri attacchi chimici senza intervento Usa. Obama: non meritavo il Premio Nobel. Papa: si alzi il grido della pace Mosca, 4 set. (TMNews) - Si alzano sempre di più i toni sulla crisi siriana. Mentre il regime siriano arriva ad annunciare di essere pronto per "una terza guerra mondiale", il presidente russo Vladimir Putin stoppa il suo omologo statunitense Barack Obama sull'attacco alla Siria parlando di "aggressione" in caso di una mancata approvazione dell'Onu. Ma il premier britannico David Cameron ha ribadito di ritenere giustificato l'intervento militare contro il regime di Damasco per aver fatto uso di armi chimiche. E questo mentre il Papa Francesco ha rinnovato il suo appello alla pace: "Si alzi forte in tutta la terra il grido della pace!". Intanto il premier Enrico Letta si aspetta "un'intesa al G20" che si terrà proprio in Russia. Dal canto suo Obama, dalla Svezia dove è in visita, dopo avere detto di non

Siria: Nbc,"tre giorni di raid" da giovedì. Francia-Gb spingono per l'attacco

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Secondo il Washington Post sarebbe "un attacco lampo, non più di due giorni al massimo". Il premier britannico Cameron: "Deve esserci una reazione". Biden: "Non c'è dubbio su uso armi chimiche". Hollande: "Pronti a punire responsabili massacro chimico". Bonino: "Italia non parteciperà senza Onu". Secondo indiscrezioni "non concederà le basi". Appello di pacifisti italiani contro l'intervento DAMASCO - Si attende la risposta unanime della Comunità internazionale sull'attacco in Siria. La Gran Bretagna di David Cameron è pronta e sta preparando i piani per l'intervento militare. L'uso delle armi chimiche "è completamente e assolutamente aberrante ma qualsiasi decisione deve essere presa rigorosamente in un ambito internazionale", ha detto il premier britannico che ha convocato il Parlamento per giovedì. Anche la Francia si dichiara "pronta a punire chi ha preso la decisione infame di usare

SIRIA:OBAMA VALUTA "GUERRA LAMPO"

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Washington, 27 Agosto 2013 Un attacco limitato, della durata di ”non piu’ di due giorni”, con missili lanciati dalle navi da guerra nel Mediterraneo. E’ questa l’opzione che il presidente americano Barack Obama starebbe valutando per rispondere all’uso di armi chimiche in Siria.

Il Ministro Mauro incontra i due fucilieri di Marin

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New Delhi 29 luglio 2013  Il Ministro Mauro ha incontrato ieri i fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone nell'ambasciata d'Italia a New Delhi.  L'incontro, a cui hanno partecipato anche le famiglie dei due marò, ha avuto un carattere strettamente privato.  Al termine della visita a New Delhi - conclusa oggi - il Ministro della Difesa, accompagnato dall'Ambasciatore Daniele Mancini, ha incontrato il personale italiano e indiano dell'Ambasciata d’Italia.  Nell’occasione, il Ministro ha voluto esprimere il suo ringraziamento per l'importante e concreto contributo fornito dal personale dell’Ambasciata per la promozione della cultura e della dignità umana. FONTI: DIFESA.IT

NUOVI CONCORSI EX MILITARI - CONGEDATI

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Nuovi concorsi nella pagina MILITARI IN CONGEDO

Afghanistan, militare italiano ferito in attentato

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Colpito al volto dopo lo scoppio di un ordigno: non è in gravi condizioni  16:23 - Un militare italiano è rimasto lievemente ferito al volto in Afghanistan, in seguito ad una esplosione, mentre era di pattuglia ad alcuni chilometri da Bala Boluk, nella provincia di Farah. Il militare è stato trasferito in ospedale, dove hanno confermato che le sue condizioni non sono gravi. Il fatto - ha riferito l'ufficio stampa del contingente militare italiano in Afghanistan - è avvenuto alle 14.15 locali (le 11.45 italiane) lungo la strada n.517, a circa 10 chilometri dall'abitato di Bala Boluk, nella provincia di Farah, mentre una pattuglia della Transition Support Unit South, formata anche da militari italiani, stava controllando un'area già teatro in passato di un atto ostile. Vi è stata un'esplosione a breve distanza dalla pattuglia, a seguito della quale uno dei componenti e' rimasto lievemente ferito al volto. Il militare, a titolo precauzionale, è stato trasferito n

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Due elicotteri italiani attaccati in Afghanistan: nessun ferito

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L’agguato avvenuto nei dintorni di Shewuan, nella provincia di Farah mentre i mezzi stavano scortando un’unità dell’esercito afgano  Due elicotteri italiani A 129 Mangusta sono stati attaccati stasera in Afghanistan con armi portatili: nessuno militare dell’ equipaggio è rimasto ferito. Solo uno degli elicotteri ha subito lievi danni causati dai colpi. Lo ha reso noto lo Stato Maggiore della Difesa. L’attacco è avvenuto nei dintorni di Shewuan, nella provincia di Farah, mentre i due elicotteri scortavano un’unità dell’esercito afgano.Gli italiani hanno risposto al fuoco ed hanno completato regolarmente la missione rientrando all’aeroporto di Farah. FONTI: lastampa.it

AFGHANISTAN, ATTACCO AI SOLDATI ITALIANI: UN MORTO E TRE FERITI

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Sabato 8 Giugno 2013  KABUL - Un convoglio che trasportava alcuni militari italiani è stato attaccato in Afghanistan. Un soldato è rimasto ucciso e altri tre sono stati feriti. LA VITTIMA Il militare morto nell'attentato di oggi in Afghanistan è un ufficiale dell'Esercito, un capitano dei Bersaglieri. Il nome e il reparto di appartenenza non sono stati ancora resi noti. La vittima è il capitano Giuseppe La Rosa, 31 anni, celibe, originario della Sicilia ed effettivo al terzo reggimento bersaglieri della Brigata Aosta. L'AGGUATO È avvenuto in mattinata nella zona di Farah, l'area più meridionale e a rischio del settore ovest dell'Afghanistan affidato al controllo dei militari italiani, l'attacco in cui un soldato del contingente italiano è morto e altri tre sono rimasti feriti. Secondo quanto si è appreso,«elementi ostili» hanno attaccato un Lince che stava tornando alla base di Farah dopo aver svolto un'attività congiunta con i militari afghani. La d

Afghanistan, due soldati feriti: ordigno contro blindato italiano

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L’esplosione ha avuto luogo a Farah, al passaggio di un mezzo blindato Lince. I soldati coinvolti sono stati soccorsi: non sono gravi Alta tensione in Afghanistan. Questa mattina è esploso un ordigno al passaggio di un mezzo militare a pochi chilometri da Farah. Due militari italiani sono rimasti feriti, ma non gravemente: le condizioni di entrambi sono vigili e le condizioni non destano particolare preoccupazione. Secondo quanto ricostruito da fonti militari, l'esplosione ha avuto luogo, poco prima delle nove, al passaggio di un convoglio composto da automezzi della Transition Support Unit e dell'Afghan National Army a una trentina di chilometri da Farah, una delle zone da sempre più turbolente dell’area affidata al controllo del contingente italiano. La colonna si stava muovendo verso Bala Boluk. I due militari coinvolti, entrambi bersaglieri del sesto reggimento di Trapani che si trovavano a bordo del Lince, sono stati subito soccorsi e trasportati all'ospedale d

Afghanistan: Isaf, italiani distruggono ripetitori radio degli 'insurgents'

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Herat, 2 mag. - (Adnkronos) - Con un'unica, vasta operazione congiunta che ha visto sul campo uomini e mezzi di diverse unita' dell'Esercito e dell'Aeronautica Militare in forza al Regional Command West (Rc-W), i militari del contingente italiano di stanza a Herat hanno distrutto tre distinti ripetitori radio utilizzati dagli 'insurgents' nella provincia di Farah, nella parte sud della regione sotto responsabilita' italiana. Ne da' notizia il Comando regionale Ovest della missione Isaf in Afghanistan. Gli apparati, nascosti in una vasta area tra i picchi di alcune montagne rocciose, facilitavano le comunicazioni dei ribelli della provincia durante il posizionamento di ordigni esplosivi "che, il piu' delle volte, finivano per colpire la popolazione civile inerme e permettevano il coordinamento di attacchi anche complessi contro le forze di sicurezza locali e le truppe del contingente Isaf operanti nella zona a sostegno del processo di transi

Afghanistan: Isaf, catturato leader gruppo pakistano Lashkar-e-Taiba

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(Aki) - Un leader del gruppo Lashkar-e-Taiba (LeT), organizzazione con base in Pakistan, e' stato catturato in un'operazione congiunta delle forze di sicurezza afghane e delle forze della coalizione nella provincia di Ghazni, nell'Afghanistan orientale. E' quanto si apprende da una nota della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) in cui si precisa che nell'operazione, condotta nel distretto di Andar, sono stati arrestati anche altri insorti. Il leader del gruppo LeT e' accusato di aver pianificato e sferrato vari attacchi contro le forze di sicurezza afghane e contro le forze della coalizione nelle province di Kunar, Kandahar e Ghazni. Il gruppo Lashkar-e-Taiba e' ritenuto responsabile di diversi attacchi terroristici tra cui le stragi di Mumbai del novembre del 2008. FONTI: adnkronos.com

Nuovi concorsi con posti riservati ai volontari congedati

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Nuovi concorsi nella pagina MILITARI IN CONGEDO di RADIO NAIA.

AFGHANISTAN, DOPPIO ATTENTATO CONTRO L'ISAF. DIPLOMATICO USA TRA LE VITTIME

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I talebani hanno rivendicato gli attacchi kamikaze. Tra le vittime tre militari, tre civili e un medico afgano. Condanna del segretario di Stato Usa John Kerry.  KABUL - Sono americani i tre militari dell'Isaf e i tre civili uccisi oggi in due agguati in Afghanistan. Tra le vittime anche un diplomatico statunitense. L'operazione più importante rivendicata dagli insorti è stato un attacco suicida a fine mattinata a Kalat City con un'autobomba contro il governatore della provincia meridionale di Zabul Ashraf Nasiri, che è rimasto illeso, ma che ha investito in pieno un contingente militare e civile dell'Isaf che svolgeva sostegno alla sicurezza vicino ad un ospedale appena costruito. Nello scoppio che ha investito un team del Gruppo di ricostruzione provinciale (Prt) di Zabul, ha riferito un comunicato della stessa Isaf, hanno perso la vita tre soldati e due civili stranieri. Da parte loro le autorità provinciali hanno comunicato la morte di un medico afgano.   KERR

Corea del Nord, caricati missili a medio raggio. Alle ambasciate: “Pronti a evacuare”

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Continuano le provocazioni del regime di Pyongyang. Gli Stati Uniti accantonano per il momento l'ipotesi di un approccio aggressivo per evitare incomprensioni. E intanto Pyonyang invita tutte le ambasciate straniere a prepararsi a evacuare  La Corea del Nord ha caricato due missili a medio raggio su lanciatori mobili e li ha nascosti in un impianto nei pressi della costa orientale. Lo riferisce l’agenzia Yonhap che, citando fonti militari di Seul, rilancia l’ipotesi di lancio imminente. E intanto Pyonyang ha invitato tutte le ambasciate straniere a evacuare, ma la decisione, a quanto apprende l’Ansa, sembrerebbe legata “alla fase delicata del momento”.  ”All’inizio di questa settimana, il Nord ha spostato su treno due missili Musudan sulle coste orientali e li ha piazzati sulle rampe di lancio”, ha detto un alto funzionario militare. Il Nord li sta nascondendo, in una mossa che fa ipotizzare un tentativo di lancio a sorpresa, ha aggiunto la fonte. Già ieri il ministro della D

Concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento di n. 964 Allievi Agenti, riservato ai volontari in ferma prefissata di un anno o quadriennale

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Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4^ Serie speciale - "Concorsi ed esami" del 26 marzo 2013 è stato pubblicato il concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento di n. 964 Allievi Agenti della Polizia di Stato, riservato ai sensi dell'articolo 2199, comma 1, del D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66, ai volontari in ferma prefissata di un anno o quadriennale ovvero in rafferma annuale, i quali, se in servizio, abbiano svolto alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda almeno sei mesi in tale stato o, se collocati in congedo, abbiano concluso tale ferma di un anno. La domanda di partecipazione al concorso deve essere compilata utilizzando la procedura informatica della domanda online, eseguendo le istruzioni ivi specificate, entro e non oltre il termine di giorni trenta, a decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana - 4^ Serie speciale "Concorsi ed esami&qu

Herat: alla Julia il comando Isaf Omaggio ai marò tornati in India

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Cambio della guardia cn l’altra brigata alpina, la Taurinense alla guida del Regional Command-West (RC-W) in Afghanistan. Alla cerimonia il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Claudio Graziano, ha citato i fucilieri di Marina, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre: "Il loro spirito di servizio deve rappresentare un esempio per tutti noi". Agli italiani la responsabilità di 38 nuclei denominati Military Advisor Team e Police Advisor Team   HERAT (AFGHANISTAN) - Cambio della guardia a Camp Arena, in Afghanistan, con la brigata alpina Julia, al comando del generale Ignazio Gamba, che prende il posto della Taurinense, comandata dal generale Dario Ranieri, alla guida della regione sotto il controllo italiano. Alla cerimonia, svoltasi presso la base di Camp Arena, sono intervenuti l'ambasciatore d'Italia, Luciano Pezzotti, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Claudio Graziano, il Comandante dell'Isaf Joint Command, il generale statu

New Delhi: “Pena di morte per i marò? Nessuna garanzia all’Italia”

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Ma il sottosegretario agli Esteri italiano sostiene di avere "una assicurazione scritta" che afferma il contrario. Duro il commento del Capo di Stato Maggiore della Difesa: "La vicenda sta sempre più assumendo i toni di una farsa" Dopo il pasticcio diplomatico delle scorse settimane e la clamorosa marcia indietro del governo italiano davanti alla rappresaglia indiana, c’è un nuovo, preoccupante capitolo per la vicenda marò. E riguarda l’unica “assicurazione” che il nostro governo aveva detto di ottenere, cioè l’esclusione della pena di morte. “Il governo indiano non ha fornito nessuna garanzia” al governo italiano in merito alla sentenza che verrà pronunciata dal tribunale speciale ordinato dalla Corte suprema di Delhi nella vicenda, ha detto il ministro della Giustizia indiano, Ashwani Kumar, in un’intervista all’emittente Tv Ibn.  Rassicurazioni provengono invece dal ministro degli esteri Salman Khurshid, che ha avvertito: “Il caso che coinvolge i marò non

I marò giudicati da un tribunale speciale La Corte suprema passa il caso a New Delhi

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Si è stabilito che il Kerala non ha giurisdizione. I militari avranno libertà di movimento in India  16:05 - La Corte suprema indiana ha deciso che il giudizio sui due marò italiani sia trasferito a un tribunale speciale che sarà costituito a New Delhi. Dopo aver precisato che il Kerala non aveva giurisdizione sul caso, la Corte ha stabilito quindi la creazione di tale tribunale in collaborazione col governo centrale. Secondo la Corte suprema lo Stato indiano del Kerala "non aveva giurisdizione per intervenire nell'incidente che ha coinvolto i due marò, perché lo stesso era avvenuto fuori dalle acque territoriali indiane".   Grande soddisfazione da parte dell'avvocato Harish Salve, che guida il collegio di difesa dei marò. "Sono molto soddisfatto per la sentenza della Corte suprema", ha detto, aggiungendo che il nuovo tribunale speciale affronterà in una prima fase la questione della giurisdizione e quindi, se riconoscerà quella indiana, entrerà nel m

MARÒ TORNANO IN INDIA: "SONO MILITARI, MANTERRANNO LA PAROLA"

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Mercoledì 02 Gennaio 2013 - 18:32 NEW DELHI - Le parole della moglie di uno dei due marò sono piuttosto chiare: «La licenza di due settimane scade tra due giorni. Hanno una parola: rientreranno in India con l'auspicio che, in breve tempo, la loro vicenda possa avere una soluzione positiva». Lo dice al telefono all'ANSA Vania Girone, moglie del marò barese Salvatore, alla vigilia del ritorno in India del marito con il commilitone Massimiliano Latorre.  «Siamo sempre stati fiduciosi - aggiunge Vania Girone - e continuamo assolutamente ad esserlo perchè confidiamo che questa brutta storia possa avere al più presto termine». La moglie del fuciliere barese del San Marco non ha voluto precisare qual è il programma del rientro ma ha smentito che i familiari più stretti possano accompagnare in India i due militari. Da quando sono rientrati in Puglia, lo scorso 22 dicembre, i due marò hanno evitato qualsiasi contatto con i giornalisti e anche in queste ore che precedono il r