NEONATO, L'INFERMIERA: "VOGLIO UN FIGLIO"


È durato dieci ore l'incubo del piccolo Luca Cioffi, il neonato rapito nel primo pomeriggio dall'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore: gli uomini della squadra mobile e del Servizio operativo centrale della Polizia lo hanno riconsegnato sano e salvo ai genitori dopo un blitz in un appartamento della cittadina in provincia di Salerno. A rapirlo è stata una donna, Annarita Buonocore, infermiera di 42 anni in servizio al Cardarelli di Napoli e madre di due figli.

RICONOSCIUTA DAL VICINO Un ex vicino di casa, un insegnante di Nocera Inferiore, ha permesso agli inquirenti di quadrare il cerchio e di ritrovare il neonato rapito ieri da Annarita Buonocore. È quanto emerge dalla conferenza stampa in corso in Procura. «Un insegnante ha comunicato - ha detto il procuratore di Nocera, Gianfranco Izzo - di ricordarsi che nel pomeriggio di ieri aveva incontrato la donna e che aveva tra le braccia un neonato». È stato poi l'identikit elaborato in modo «perfetto» dalla polizia Scientifica di Napoli su indicazione della madre e della zia del neonato rapito a permettere il riconoscimento. «Si è acquisita infatti una foto della donna, in casa sua, ed è stata portata nel reparto di maternità - ha spiegato il Procuratore di Nocera Inferiore - qui la zia e la madre sono sobbalzate e hanno riconosciuto nella donna la responsabile del rapimento». A quel punto le forze dell'ordine hanno agito molto velocemente, ha continuato Izzo: «Di lì a pochi minuti il bimbo era nelle mani dei carabinieri e della polizia».

IL BLITZ POCO DOPO MEZZANOTTE Venti uomini fra carabinieri e polizia hanno fatto irruzione nella abitazione di Annarita Buonocore cinque minuti dopo la mezzanotte. Dopo i riscontri e l'individuazione della rapitrice il blitz è stato condotto in via Arturo Petrosini al civico 10, a qualche chilometro dall'ospedale Umberto I. Carabinieri e poliziotti hanno bussato alla porta al settimo piano dello stabile e con le dovute precauzioni sono entrati nell'appartamento. La donna ha cercato di dare delle spiegazioni ma i militari e i poliziotti si sono diretti in camera da letto dove è stato trovato il neonato. Accanto al letto vi era un biberon ed alcuni pannolini che la donna aveva provveduto ad acquistare dopo il rapimento.

LA RAPITRICE VOLEVA UN FIGLIO «Ho due figlie femmine e anch'io vorrei un figlio maschio». È questa una delle frasi della rapitrice riferite dalla mamma del neonato rapito ieri nell'ospedale di Nocera Inferiore agli inquirenti.«Se lo trovo bello e fatto - ha aggiunto l'infermiera del Cardarelli - lo allevo». «L'ho trattato bene». Annarita Buonocore si è giustificata anche così con gli inquirenti, che ieri l'hanno fermata per il rapimento del piccolo Luca Cioffi, sottratto alla madre a poche ore dalla nascita nell'ospedale di Nocera Inferiore. «Non voleva fare male al bambino - è stato detto in conferenza stampa, in Procura dagli investigatori -, ci ha detto di averlo trattato molto bene e ha detto anche che era sua intenzione coccolarlo un pò e poi forse anche restituirlo». Nella casa del ritrovamento sono stati rinvenuti pannolini e latte in polvere, il che dimostra che la rapitrice aveva effettivamente accudito il piccolo, ritrovato sul suo letto accanto a lei.

IL PADRE: «NON CONOSCO LA RAPITRICE» «È di Nocera, ma non ho mai avuto il dispiacere di conoscerla». Fabio Cioffi, il padre del bimbo rapito ieri in ospedale a Nocera Inferiore e ritrovato in nottata, chiarisce di non conoscere la donna che ha portato via suo figlio. A chi gli chiede cosa pensi del movente di Annarita Buonocore, l'infermiera del Cardarelli di Napoli che voleva fingere che il piccolo Luca fosse suo figlio, ha risposto: «Penso solo che sono stato fortunato, perchè una persona così poteva fare qualcosa di molto più pericoloso».

«NATO DUE VOLTE» «È nato per la seconda volta». Annalisa Fortunato, la madre del neonato rapito in ospedale e ritrovato nel corso della notte, ha espresso così la sua fortissima emozione. Nel suo letto, nel reparto di maternità dell'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, la donna ha raccontato di aver accolto subito il piccolo, ieri sera tardi, dopo il ritrovamento: «Me l'hanno portato qui, l'ho tenuto in braccio, proprio qui», dice indicando il petto. «Stava bene - ha aggiunto - stava benissimo. Dormiva quando è arrivato».

IL RACCONTO DEL RAPIMENTO «È entrata, era molto tranquilla. Non tremava. Era un'infermiera, aveva il camice». Inizia così il racconto di Annalisa Fortunato, la mamma del piccolo Luca, rapito a poche ore dalla nascita in ospedale a Nocera Inferiore, e ritrovato nel corso della notte. La rapitrice era riconoscibile, perchè ha agito a viso scoperto: «Aveva gli occhiali e uno spillone nei capelli - ha raccontato la donna -. Aveva un comportamento normale. Ha parlato normalmente. Era un'infermiera dolcissima». Quella donna, che Annalisa ha dichiarato di non conoscere, si è presa cura di lei: «Mi ha aggiustato il catetere, mi ha aggiustato la flebo. Mi ha detto anche che è un peccato che certe donne abbandonino i bambini». Annalisa è disposta a perdonare chi le ha portato via suo figlio: «Non gli ha fatto del male - ha continuato - l'ha fatto pure mangiare. Ieri quando è arrivato qui Luca dormiva». «Mi dispiace per questa persona - ha aggiunto - molto probabilmente non sta bene. La perdono, sì». Ritornando ai momenti di angoscia provati ieri, la donna dice soltanto: «Ho pregato, pregato». «Finalmente è finita - ha concluso - è andato tutto bene. Grazie a tutti». Annalisa sa che tutto il paese ha partecipato: «Lo so bene, me lo hanno detto, anche se non ho visto la televisione. Voglio ringraziare davvero tutti. Ieri mio figlio è nato per la seconda volta». Che farà per prima cosa Annalisa, quando uscirà dall'ospedale? «Andrò al santuario di San Gerardo», risponde piangendo«.

LA MADRE: «PERDONO CHI LO HA RAPITO» «Mi dispiace molto per questa persona, perchè molto probabilmente non sta bene, non la odio, non provo niente. Sì, la perdono». Sono queste le prime parole di Annalisa Fortunato la mamma a cui ieri era stato rapito il piccolo appena nato. Ancora sofferente dopo il parto cesareo la neomamma ha potuto stanotte riabbracciare il suo bambino. «Era proprio un'infermiera. Tranquilla, non tremava, mi ha parlato normalmente. Era un'infermiera dolcissima». Così Annalisa Fortunato, la mamma del bimbo rapito e ritrovato a Nocera Inferiore, descrive chi ha portato via suo figlio a poche ore dalla nascita. «Mi ha detto anche che è un peccato che certe donne abbandonano i bambini».

L'INFERMIERA: "LO AVREI RESTITUITO" Era agitatissima all'inizio, ha negato tutto e si è mostrata molto aggressiva con gli inquirenti, proprio come una criminale. Poi però ha ceduto Annarita Buonocore, l'infermiera di 42 anni che ieri ha rapito un neonato nell'ospedale di Nocera Inferiore a pochissime ore dalla nascita. A chi l'ha interrogata la donna ha detto che avrebbe voluto restituire alla sua famiglia il piccolo Luca Cioffi stamattina. La donna non ha precedenti penali, né risulta affetta da patologie psicologiche. Madre di due figlie, una di 11 e l'altra di 19 anni, la Buonocore ha alle spalle un matrimonio e una convivenza.

AVEVA ABORTITO Era stata incinta davvero Annarita Buonocore, l'infermiera di 42 anni che ieri ha rapito un neonato a poche ore dalla nascita nell'ospedale di Nocera Inferiore, per fare credere all'amante di avergli dato un figlio. La donna aveva abortito e non aveva avuto il coraggio di dirlo al padre del bambino. È questo uno dei dettagli chiave della vicenda che si è conclusa con l'arresto dell'infermiera del Cardarelli di Napoli. Secondo quanto si apprende la Buonocore aveva una relazione con un uomo sposato di Napoli, un amministrativo dello stesso ospedale in cui lavora come infermiera, e da lui avrebbe dovuto avere un figlio proprio in questi giorni. La gravidanza però non è andata a buon fine: la donna ha dichiarato agli inquirenti in sede di interrogatorio di aver subito un aborto naturale nei primissimi mesi. Della circostanza non aveva informato l'amante, che invece, a quanto pare, avrebbe voluto diventare padre. Sentito ieri nell'imminenza del ritrovamento del neonato rapito, l'uomo, che non è indagato, ha risposto agli agenti che gli chiedevano chi fosse il piccolo Luca Cioffi: «Questo è mio figlio». La Buonocore era riuscita dunque a simulare una gravidanza in tutti questi mesi. Arrivata al giorno del presunto parto era riuscita ad evitare una visita del padre del bambino, che era andato a trovarla solo ieri, a casa sua, dopo il rapimento del piccolo Cioffi.

IL RACCONTO DEL MEDICO La svolta delle indagini è arrivata nella serata, quando un medico dell'Umberto I si è presentato dalla polizia: «io quella donna la conosco», ha detto agli agenti dopo che la polizia scientifica aveva fatto circolare l'identikit dell'infermiera che tra le 13 e le 14 era entrata nella stanza di Annalisa Fortunato, la madre del piccolo e, con la scusa di dover effettuare una medicazione, lo aveva portato via. Una donna sui 35-40 anni, capelli castani legati dietro la testa, occhi marrone chiaro, pelle olivastra, occhiali, divisa da infermiera e scarpe da ginnastica. Il medico ha spiegato che nel pomeriggio, quando è uscito dall'ospedale, ha incrociato una donna che conosceva e che stava andando via con un bambino in braccio. Lì per lì non ha fatto caso a quanto visto ma quando è stato diffuso l'identikit ha capito cosa era successo, ha riconosciuto la donna ed ha immediatamente avvertito la polizia, spiegando che la persona che stavano cercando era Annarita Bonocore, un'infermiera del Cardarelli, ma che vive a Nocera. A quel punto i poliziotti sono tornati dalla mamma di Luca e le hanno mostrato le foto della Buonocore: Annalisa Fortunato è sbiancata, riconoscendo immediatamente in quelle immagini la donna che nel pomeriggio - con modi gentili - le aveva prima regolato la flebo e poi si era portata via suo figlio.

IL BLITZ Venti minuti dopo, attorno alla mezzanotte, è scattato il blitz: agenti della squadra mobile di Salerno e dello Sco hanno fatto irruzione nell'appartamento della donna, al settimo piano di un palazzo in via Arturo Petrosini. Annarita Bonocore è stata immediatamente bloccata, prima ancora che riuscisse a rendersi conto di quanto stesse accadendo. Luca era in un lettino, tranquillo: la donna lo aveva accudito per tutto il pomeriggio. «Era in ottime condizioni - ha spiegato il questore di Salerno Vincenzo Roca - e la donna aveva anche del latte in polvere da dargli. Aveva anche esperienza in materia sanitaria e come madre di due figli».

UN GESTO NON CASUALE Quello di Annarita Buonocore non è stato comunque un gesto improvvisato: la donna aveva preso un periodo di congedo dal lavoro di 10 giorni, segno che nonostante i problemi psicologici avesse ben chiaro cosa intendeva fare. Portata in commissariato e interrogata dagli inquirenti, Bonocore non ha però al momento ancora spiegato i motivi di un gesto così folle. Agli investigatori ha fornito una versione che non convince affatto: il bimbo, ha detto, «me l'hanno portato per accudirlo». Per questo sono stati avviati una serie di accertamenti finalizzati ad individuare eventuali complici o comunque responsabilità di altre persone che potrebbero averle dato una mano. Perchè, è questa la convinzione degli inquirenti, è chiaro che non è possibile nascondere a lungo - soprattutto ai familiari più stretti - la presenza di un bambino in casa. Ma questo si saprà nei prossimi giorni. Per ccercare di capirlo gli investigatori hanno polrtato in commissariato anche la figlia ventenne, che poi è stato però rilasciata: nei suoi confronti non sarebbe emersa alcuna responsabilità. Quel che conta è che Luca è tornato dai suoi genitori.

IL PADRE ESULTA «Stamattina ho avuto la gioia di diventare padre per la seconda volta; ora a mezzanotte e un quarto mi sento come se avessi avuto un terzo figlio». A parlare è Fabio Cioffi, mentre intorno risuonano ancora le grida di esultanza per il ritrovamento di suo figlio, rapito ieri ad appena tre ore dalla nascita dall'ospedale di Nocera Inferiore e ritrovato la scorsa notte a casa della donna che lo aveva prelevato. Tutto l'ospedale, i pazienti i sanitari, le forze dell'ordine sono raccolti per condividere questo momento di gioia. «Grazie a tutti, grazie a tutti», sono state le prime parole di Cioffi, la voce rotta dall'emozione. Il piccolo Luca è arrivato in ospedale su un'ambulanza salutato dalle grida di gioia che hanno finalmente spezzato le lunghe ore di angoscia e di silenzio. Il bambino e anche la mamma, visitati dai medici stanno bene. Ieri in serata l'appello del maresciallo, tornato appena da una missione in Libano, proprio per godersi la gioia di diventare papà per la seconda volta. «Spero si tratti di una donna che ha compiuto un gesto di follia, che ragioni come una mamma e che torni indietro con mio figlio», aveva detto rivolgendosi a chi aveva trasformato quella splendida giornata in un buco nero di paura. Fabio, era a casa con la figlia più grande, di due anni, quando riceve l'angosciata telefonata della cognata, rimasta in ospedale al fianco di Annalisa Fortunato, la mamma, reduce dal parto con taglio cesareo.

UN INCUBO L'incubo assume l'aspetto di una sconosciuta vestita da infermiera che porta via il piccolo Luca, nato da appena tre ore. Un travestimento, si pensava: ma Annalisa Buonocore, infermiera lo è davvero, al Cardarelli di Napoli, come davvero è madre, di due figli. Dopo il ritrovamento, parlando con i giornalisti Cioffi ha detto della rapitrice: «Sì, potrei anche incontrarla, non so però se riuscirei ad essere come il Papa e a dire 'Perchè l'hai fatto?'. Comunque il passato è passato, passato», ripete tre volte. «Mi dispiace per questa povera persona che evidentemente ha tanti altri problemi. Spero che quello che è accaduto oggi sia una lezione anche per lei. La cosa più brutta è proprio la sua mente delicata che l'ha portata a fare questo gesto». Cioffi ha raccontato che sua moglie «ha pianto dopo la notizia del ritrovamento e ha continuato a tenere tra le mani immaginette di Gesù, di Padre Pio e non so di quanti altri santi. Non so quanti altri nomi dovremo dare a questo punto a mio figlio, ne avrà tanti...».

IL SOLLIEVO Cosa racconterà a Luca quando sarà grande? «Gli dirò che se si perde lo ritroveranno sicuramente: ormai lo conosce tutta l'Italia». La cognata, che con Annalisa è stata l'unica testimone in grado di descrivere la rapitrice, aveva lavorato fianco a fianco con gli agenti per l'identikit. Fabio in tarda serata di ieri, mentre tutte le forze dell'ordine stavano cercando suo figlio, aveva incontrato gli investigatori e poi rilasciato una breve dichiarazione ai media. «Non ci sono novità, chiedo ai mezzi di informazione di darci una mano a ritrovare mio figlio», aveva detto con gli occhi lucidi e cerchiati dal pianto; «è un brutto film, che spero si trasformi al più presto in gioia». Desiderio esaudito.

FONTI: LEGGO.IT

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