EST - Libano, Farnesina realizza documentario su impegno Italia

Roma, 1 mar (Velino) - Il Servizio stampa della Farnesina, nell’ambito della collaborazione con Class Cnbc, ha realizzato grazie all’assistenza del comando di Unifil (la missione dell’Onu in Libano) e dell’ambasciata d’Italia a Beirut un documentario sull’impegno dell’Italia a favore del paese dei cedri che vuole offrire una fotografia del lavoro che ogni giorno la Cooperazione italiana, l’ambasciata e i militari italiani svolgono sul territorio in vari settori: economico, sociale, sanitario, ambientale e culturale. La nostra presenza in Libano, che ha radici antiche ed è sancita da un’amicizia solida e duratura, nella sua componente militare e civile è apprezzata da tutta la popolazione e rappresenta un importante sostegno per il consolidamento della stabilità e della sicurezza del paese. A svolgere un ruolo fondamentale in questo percorso è l’Unifil - di cui l’Italia ha avuto il comando, con apprezzamenti unanimi, fino al gennaio 2010 – che contribuisce a garantire il mantenimento degli equilibri in questo periodo di transizione successivo al conflitto del 2006 con Israele e a fornire assistenza alla popolazione civile. Un lavoro che si affianca a quello prezioso realizzato dalla Cooperazione italiana con progetti finanziati dalla direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo (Dgcs) della Farnesina ed eseguiti in collaborazione con Ong italiane e locali.

La conferma che il nostro paese è molto attivo nel paese dei cedri per il suo sviluppo viene dai numeri. Il ministero delle Finanze libanese ha infatti annunciato che a fine dicembre del 2009, i doni stranieri concessi sono ammontati a 933 milioni di dollari. L’82 per cento di questi proviene dalla Commissione europea. I principali settori di intervento sono il supporto al settore privato e al sistema giudiziario libanese (con 24 milioni di euro dalla Ce); supporto alla promozione del turismo a Baalbeck e nella regione della Bekaa, creazione di una politica di sanità pubblica nelle zone più disagiate in Libano, miglioramento della pianificazione a livello delle risorse in acqua e sviluppo di un progetto dell’Unido, puntando sulla riduzione delle condizioni di povertà. L’Italia, che finanzia – tra le altre iniziative anche quest’ultimo progetto con 4,8 milioni di euro - è presente con programmi di varia natura che negli anni hanno raggiunto i 160 milioni di euro.

Il nostro paese, inoltre, ha dato il via a interventi importanti su tutto il territorio anche in altri settori della salute (tra cui lo sviluppo dei servizi sanitari di base), della tutela del patrimonio archeologico e della tutela ambientale. Su quest’ultimo versante, il governo italiano, tramite il Centro internazionale per le ricerche mediterranee agronomiche avanzate di Bari (Ciheam), ha donato recentemente al Consiglio nazionale della ricerca scientifica (Cnrs) libanese una nave scientifica per studiare l’inquinamento e la mappatura del fondale marino. L’imbarcazione, chiamata “Cana” è la prima nel suo genere nei Paesi Arabi del bacino Mediterraneo. Il contributo, che vale 1,5 milioni di euro, comprende la nave, il suo laboratorio, le attrezzature scientifiche e la formazione della squadra di lavoro. Un ulteriore dono del governo italiano, del valore di 2,3 milioni di euro, è stato firmato con il governo libanese per la messa a punto del progetto di lavoro della nave, il trasferimento del know-how, e la messa in funzione del laboratorio su un periodo di tre anni. Infine, a Beirut presso l’ambasciata italiana, la Dgcs ha lanciato il suo primo programma nelle scienze della cooperazione universitaria alla pace e allo sviluppo in Libano. L’iniziativa, dal nome “Master internazionale di cooperazione universitaria per lo sviluppo e la pace”, è promossa dall’università La Sapienza di Roma e dalla Dgcs nell’ambito del programma di emergenza “Ross” ed è stata finanziata con 262 mila euro

FONTI: ILVELINO.IT

Commenti

Post popolari in questo blog

16° concorso V.S.P.

Narp (New assault rifle platform) il nuovo fucile d’assalto di Beretta